La mobilità elettrica è una delle più grandi trasformazioni in corso, una rivoluzione che si inserisce nella più grande sfida della crisi climatica. Dal 2017 Fondazione Symbola ed Enel raccontano i talenti e le risorse impegnate nel settore con il rapporto “100 Italian E-mobility stories”, giunto nel 2023 alla sua quarta edizione. Tra le eccellenze della e-mobility raccontate nel quarto rapporto “100 Italian E-mobility stories” figura anche logotel, che da anni accompagna in questa trasformazione clienti quali ABB, Enel X Way e Stellantis.
Lo scorso 11 gennaio Cristina Favini, Chief design officer di logotel, ha partecipato a Roma alla presentazione dell’ultimo rapporto, alla presenza tra gli altri del Presidente di Fondazione Symbola Ermete Realacci, dell’amministratore delegato e General manager di Enel Francesco Starace e di Elisabetta Ripa, amministratrice delegata di Enel X Way.
“La mobilità elettrica è una possibilità, non solo un’opportunità – ha detto Cristina Favini nel suo intervento -. Sta a noi scegliere se guidare questa trasformazione o essere semplici passeggeri. E, da questo punto di vista, il design ha una responsabilità. Perché non si tratta solo di implementare nuove componenti e tecnologie, ma guardare a nuovi problemi e nuovi bisogni. E cioè, sapremo trasformare la ricarica di un’auto a una colonnina in un’azione accessibile e inclusiva?”.
Cristina Favini ha evidenziato come le nuove modalità di fruizione di un servizio essenziale come la mobilità aprano scenari interpretativi nuovi che possono essere campo d’azione per i designer: “Il pieno elettrico richiede più tempo rispetto al carburante, ma apre nuove possibilità progettuali e nuovi spazi di originalità, per creare servizi che impieghino questo tempo delle persone al meglio. E che non lascino indietro parti della popolazione, come le persone senior. È solo un piccolo esempio di un mosaico di cambiamenti che sta impattando a tutte le scale, in diverse filiere industriali. E, come designer, dovremo sempre di più leggere e interpretare le innovazioni, metterle in rete con i nuovi bisogni degli attori coinvolti ed elaborare così una prospettiva migliorativa per tutti: persone, comunità, città e territori.”
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