Promuovere l’ascolto attivo per aumentare l’engagement di persone e reti: la best practice della community e-flow

Organizzazioni e aziende sempre più distribuite e ibride possono sfruttare le community interne per aiutare le persone e le reti a sentirsi ascoltate e coinvolte, progettando occasioni di confronto. Ecco il racconto di un progetto a sostegno della digital business community e-flow di Enel.

Organizzazioni e aziende sono oggi sempre più reticolari, distribuite e ibride. In questo contesto, diventa sempre più complesso far sentire le persone al loro interno parte attiva di un progetto comune, costruito attorno a un senso, a valori e a obiettivi condivisi. 

Ne sono una riprova i bassi tassi di engagement: secondo una ricerca dell’Osservatorio Hr Innovation Practice del Politecnico di Milano, nel 2023 solo il 14% delle persone si sentiva pienamente ingaggiata nel proprio lavoro, con ripercussioni in termini di produttività, efficacia e benessere dei collaboratori.      

In questo scenario, attraversato da forti discontinuità e trasformazioni sistemiche, molte organizzazioni stanno comprendendo che progettare, animare e prendersi cura di community – che possono coinvolgere dipendenti o anche reti di partner – è un modo efficace per alimentare i legami tra le loro persone, allinearle con mission e vision aziendali, farle sentire ascoltate e coinvolte.  

Cosa sono le digital business community 

Cosa sono le community a cui ci riferiamo? Logotel, Independent design company che da oltre 23 anni progetta e anima community con e per clienti di ogni tipo di industry, definisce le digital business community come ambienti per lo più digitali – ma con risvolti anche in una dimensione fisica – che, attraverso team dedicati, palinsesti di contenuti e iniziative, servizi e attività, motivano e coinvolgono le persone, all’interno o all’esterno di un’organizzazione. 

Una community non è una piattaforma di collaborazione e comunicazione, non è tecnologia: l’elemento centrale sono le persone, che si ritrovano sulla base di qualcosa in comune, condividono esperienze, comunicano tra loro, si supportano, creano e rafforzano legami, generano valore. In questo senso una community è qualcosa di vivo e in perenne movimento, costruito su misura a seconda delle esigenze di un’organizzazione.  

La community e-flow di Enel   

Uno degli esempi più longevi e vitali di community è e-flow, la digital business community di Enel dedicata alle figure professionali della divisione del Mercato Italia e dei loro partner.  

E-flow è un organismo vivente che, nel tempo, si è evoluto in risposta ai cambiamenti nel sistema d’offerta dell’azienda, accompagnandone l’evoluzione fino all’attuale contesto, caratterizzato da una forte concorrenza e da un’offerta di prodotti e servizi molto diversificata.  

E-flow è una community accessibile e inclusiva che ogni giorno coinvolge circa 14.000 persone, fornendo loro tutto ciò che serve per il proprio lavoro quotidiano: utilità, servizi, strumenti, formazione e molto altro. Ma al di là di un’utilità pratica nel quotidiano, e-flow fa sentire le persone parte di un gruppo che si riconosce in una proposta di valore, genera e aumenta il loro engagement, le allinea con coerenza ai valori e agli obiettivi del Gruppo, le abilita e le accompagna attraverso le tante sfide e trasformazioni che si trovano di fronte: dalla digital transformation ai temi della transizione energetica e dell’elettrificazione. 

In quanto organismi viventi, le community hanno bisogno di essere animate e curate nel tempo per prosperare. E-flow non sfugge a questo assunto: ogni giorno team congiunti di Enel e Logotel lavorano per ingaggiare le persone, creare nuove modalità e occasioni di confronto e coinvolgimento e far vivere nel concreto la mission della community, che è quella di “assicurare l’ascolto attivo tra tutte le persone Enel e i clienti”.   

Energia in cerchio, il progetto per far vivere la mission e potenziare l’ascolto attivo 

In questa cornice si inserisce il progetto Energia in cerchio, che può essere inteso come un modo concreto con cui la community e-flow promuove l’ascolto attivo dei suoi partecipanti, aumentandone l’engagement.  

L’ascolto è l’obiettivo principale di Energia in cerchio: il progetto si compone infatti di una serie di workshop pensati e organizzati in modalità ibrida – alcuni unendo la dimensione fisica a quella digitale, altri esclusivamente in digitale – che hanno coinvolto la rete di agenzie e di partner di Enel. 

Le 5 tavole rotonde organizzate in diverse città d’Italia hanno consentito agli imprenditori – titolari di agenzie e Spazi Enel partner – di confrontarsi tra loro e con il Retail management di Enel, conoscersi meglio, scambiare idee, ispirarsi reciprocamente e supportarsi per migliorare le strategie commerciali e incrementare le vendite.  

I risultati preliminari del ciclo di tavole rotonde Energia in cerchio 

Gli incontri sono stati utili per conoscere il punto di vista degli imprenditori, parte attiva di e-flow hanno consentito di comprendere le problematiche e le esigenze specifiche di agenzie e partner, individuando le aree di miglioramento e consentendo al management Enel di porsi come punto di riferimento per gli imprenditori.  

I risultati concreti di questa serie di incontri sono degli insight preziosi e puntuali che forniscono una fotografia utile a capire quali sono i punti di forza e di debolezza percepiti dagli imprenditori, quali sono le loro proposte concrete per migliorare le performance e incrementare le vendite, e anche quali sono gli argomenti da affrontare in un eventuale nuovo ciclo di tavole rotonde.      

Questi insight, opportunamente strutturati e analizzati, costituiscono il punto di partenza per definire una strategia volta a migliorare il presente e tracciare la direzione per miglioramenti futuri.   

Dietro i sorrisi, la partecipazione, i feedback entusiasti, gli insight raccolti e i next step definiti, c’è l’attento lavoro di chi – il team multidisciplinare di Logotel e i manager di Enel – ha ideato e progettato questa specifica modalità di ascolto e coinvolgimento della community, facilitando i confronti in maniera che gli incontri fossero percepiti come occasioni di valore per costruire qualcosa – relazioni, legami, obiettivi – insieme e generare un impatto concreto e positivo.             

I benefici al di là degli obiettivi specifici di progetto  

Al di là degli obiettivi e dei risultati specifici di questa iniziativa, Energia in cerchio rappresenta una best practice in quanto dimostra il valore di rituali ed esperienze condivise per:  

  • creare e rafforzare legami, che è ciò di cui sono fatte le organizzazioni; 
  • far sentire le persone ascoltate e viste, che è uno dei loro bisogni principali all’interno delle organizzazioni, come afferma l’esperta di community Rachel Happe in un suo articolo apparso su Weconomy, progetto di ricerca open-source di Logotel; 
  • far sentire le persone parte di qualcosa più grande di loro, incrementando il senso di appartenenza al brand; 
  • accorciare le distanze tra il management e le persone – anche della rete indiretta – che fanno parte dell’ecosistema di Enel;   
  • stimolare quelle che per lo psicologo del lavoro Wilmar Schaufeli sono le componenti fondamentali dell’employee engagement, uno stato d’animo positivo e appagante legato al lavoro: il vigore, la dedizione e l’assorbimento.  

Non solo: uno dei principali meriti di una community come e-flow è alimentare un nuovo mindset nei partecipanti, rendendoli ambassador del brand. Energia in cerchio ha fatto leva su questo particolare aspetto valorizzando il ruolo degli imprenditori di agenzie e spazi partner come sensori diffusi sul territorio, capaci di captare e generare feedback continui su ambiti come la percezione delle offerte, gli umori e le sensazioni dei clienti. 

Una ricchezza di informazioni che diviene un patrimonio condiviso della community, in un circolo virtuoso che la mantiene viva e stimolante, valore aggiunto per l’organizzazione.