La formazione continua è un imperativo categorico per le persone e le aziende che vogliono rimanere competitive nel contesto attuale, in cui le competenze “scadono” molto velocemente e i progressi in tutti gli ambiti della conoscenza, guidati anche dall’intelligenza artificiale, sono molto rapidi.
Da diverso tempo, ormai, la formazione – specialmente in ambito aziendale – si è spostata sempre più sull’online, un processo che alcuni fenomeni come i crescenti livelli di digitalizzazione e la pandemia hanno accelerato. Si stanno diffondendo modelli di apprendimento completamente digitali o blended, che combinano cioè l’apprendimento tradizionale in presenza e quello digitale.
Le piattaforme di Learning management system (LMS) sono aumentate esponenzialmente nel numero e sono diventate delle miniere d’oro formative, in grado di ospitare un numero sempre crescente di corsi offerti in differenti modalità e formati. Questa abbondanza rappresenta una ricchezza per aziende e persone, ma ha anche generato nuovi livelli di complessità.
Da un lato, i contenuti formativi che continuano ad aumentare possono portare a una “paralisi da troppa scelta”, simile a quella che alcuni utilizzatori dei servizi in streaming tipo Netflix sperimentano di fronte a una offerta sterminata di film, serie tv e altri contenuti.
Dall’altro lato, l’abbondanza rende più difficile capire cosa, tra i corsi offerti, è ancora attuale e cosa è davvero utile o necessario per organizzazioni e persone.
In questo articolo facciamo una panoramica sul mercato dei LMS, fornendo dati e tendenze, e proponiamo una riflessione su come superare quello che l’Independent design company Logotel definisce il “Netflix della formazione”.
Cosa sono le piattaforme LMS: caratteristiche e vantaggi
Partiamo da una breve definizione: un learning management system (LMS) è una piattaforma progettata per gestire, erogare e monitorare i corsi di formazione. Gli LMS – che sono una parte del più ampio e variegato universo del digital learning o e-learning – sono utilizzati sia in contesti aziendali, sia educativi, con l’obiettivo di facilitare l’apprendimento a distanza, sia sincrono sia asincrono, e la formazione continua.
Gli LMS possono essere open source, in genere gratuiti e online, oppure aziendali. In questo secondo caso, la principale distinzione è tra gli LMS Saas (software-as-a-service), cioè piattaforme web o cloud-based, e gli LMS aziendali installati localmente nei sistemi informatici delle aziende.
Quali che siano le tipologie, gli LMS presentano alcune caratteristiche peculiari e alcuni vantaggi. Le principali caratteristiche sono:
- gestione dei corsi. Gli LMS consentono la creazione e l’organizzazione di corsi online, permettendo agli utenti di accedere ai materiali didattici in modo strutturato. Gli amministratori possono caricare contenuti, assegnare corsi agli utenti e monitorare i progressi.
- Tracciamento delle performance: queste piattaforme offrono strumenti per monitorare le attività degli utilizzatori, inclusi completamenti di corsi, risultati di quiz e altre metriche di apprendimento. Ciò consente una valutazione continua delle competenze acquisite.
- Accessibilità: un LMS è generalmente accessibile da qualsiasi dispositivo connesso a Internet, rendendo possibile l’apprendimento in qualsiasi momento e luogo. Questo è particolarmente utile per le aziende con dipendenti distribuiti in diverse località.
- Funzionalità interattive: Molti LMS moderni includono strumenti interattivi come forum di discussione, chat in tempo reale e test online, che promuovono l’interazione tra gli studenti e facilitano un ambiente di apprendimento collaborativo.
I principali vantaggi dell’utilizzo di un LMS sono invece i seguenti:
- Efficienza nella gestione della formazione: automatizzando molte delle funzioni amministrative legate alla formazione, gli LMS riducono il carico di lavoro per i formatori e migliorano l’efficacia del processo educativo.
- Riduzione dei costi: l’apprendimento online spesso comporta costi inferiori rispetto alla formazione tradizionale in aula, poiché elimina spese per viaggi e materiali cartacei.
- Personalizzazione dell’apprendimento: li LMS permettono percorsi formativi personalizzati che possono adattarsi alle esigenze specifiche degli utenti, migliorando l’esperienza complessiva.
Quanto vale il mercato degli LMS
È pressoché impossibile conoscere il numero esatto di piattaforme LMS disponibili sul mercato: ne esistono migliaia, alcune di dimensioni più grandi – tra le più note, citiamo Docebo, Moodle, TalentLMS e Cornerstone LMS – e altre più piccole.
Il loro numero è destinato ad aumentare: secondo una recente proiezione dell’istituto di ricerche Fortune Business Insights, infatti, il mercato globale degli LMS passerà da un valore di 16,19 miliardi di dollari nel 2022 a uno di 47,47 miliardi nel 2030, con una crescita media annua del 14,6%.
Questi dati, lo ricordiamo, sono solo una fetta del più ampio mercato del digital learning, che comprende anche altre soluzioni e che, secondo una stima di Global Market Insights, potrebbe arrivare a valere circa 1.000 miliardi di dollari nel 2032.
Il principale trend di sviluppo legato agli LMS riguarda la sempre crescente integrazione con tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale. Anche in questo caso può essere utile un paragone con Netflix, questa volta in positivo: attraverso un algoritmo di raccomandazione un LMS può consigliare a ogni utilizzatore contenuti formativi più in linea con le proprie preferenze e/o con i propri bisogni o quelli dell’organizzazione per cui lavora.
La paralisi da troppa scelta
Pensiamo ai numeri in crescita degli LMS e al fatto che ogni LMS ospita e offre centinaia o migliaia di percorsi formativi. Dinanzi a questa abbondanza, un rischio concreto è la “paralisi da troppa scelta”, ossia quel fenomeno per cui di fronte a un ampio numero di opzioni disponibili aumentano l’indecisione e l’inazione.
Non solo: di fronte al mare magnum di contenuti formativi diventa più difficile, dal punto di vista delle aziende e delle organizzazioni, capire quali corsi e percorsi sono davvero utili e rilevanti per le proprie persone.
Esiste anche un problema legato al tempo: sia alla “data di scadenza” dei contenuti che, al pari delle skill, si assottiglia sempre di più di fronte alla rapidità dei progressi tecnologici. E sia per quanto riguarda la gestione del tempo. Quello che aziende e organizzazioni possono dedicare alla formazione dei propri dipendenti è un tempo finito, che si scontra con la fruizione potenzialmente infinita dei contenuti.
Come superare il Netflix della formazione: la ricerca sul learning di Logotel
Il tema della proliferazione di contenuti offerti dalle learning platform è uno dei filoni esplorati dalle ricerche condotte da Logotel, design company specializzata in percorsi di change e learning che abilitano, coinvolgono e formano persone, comunità e reti per adottare nuovi comportamenti e agire in un contesto in continua evoluzione.
Logotel ha analizzato come stanno cambiando le learning experience alla luce delle trasformazioni in corso nelle modalità di lavoro, nella tecnologia e negli scenari di mercato. Da questa ricerca emerge che, per affrontare le nuove complessità derivanti dall’abbondanza di contenuti formativi, aziende e organizzazioni dovrebbero adottare una visione alternativa, circolare e rigenerativa, delle learning platform.
Gli insight più interessanti per abilitare una nuova visione delle learning experience sono i seguenti:
- utilizzare i framework tipici dell’economia circolare – ridurre, riparare e riciclare – per ripensare il ciclo di vita dei contenuti formativi. Eliminare i contenuti non più attuali, aggiornare quelli esistenti, anziché ricrearli da zero e riciclare quelli che non sono né obsoleti né troppo attuali può contribuire a una sorta di ecologia formativa;
- bilanciare la fruizione libera con l’apprendimento guidato, integrando la fruizione di contenuti dove e quando si vuole con lo sviluppo di percorsi noti come education-as-a-benefit, che forniscono supporto contestuale;
- aprirsi all’esterno, guidando le proprie persone verso la scoperta di piattaforme esterne, dove le informazioni sono già strutturate, anziché incorporare e ricreare tutti i contenuti.
Per quanto riguarda la questione della gestione del tempo da dedicare alle attività formative, la ricerca evidenzia come, di fronte a piattaforme LMS che tendono a una espansione illimitata dei contenuti, è necessario che le aziende sviluppino un nuovo modello incentrato su quattro punti:
- Introdurre elementi di sintesi orientativa, per aiutare le persone a comprendere “cosa portarsi a casa con un percorso formativo”;
- Creare scarsità, introducendo “token formativi” compatibili da poter consumare per alimentare le proprie passioni e raggiungere gli obiettivi;
- Aumentare la percezione del valore formativo, con contenuti premium che emozionino, ispirino e motivino le proprie persone a continuare.
- Definire a priori la durabilità, e cioè la persistenza nel tempo, dei singoli moduli formativi, per aiutare le learning factory nel gestire i ritmi di aggiornamento, bonifica, arricchimento dei contenuti.
Riflessioni conclusive
Le piattaforme LMS rappresentano una risorsa fondamentale per la formazione continua in azienda. La loro espansione e l’esplosione di contenuti e percorsi formativi hanno generato però nuove complessità legate alla gestione dell’abbondanza di contenuti e a come individuare l’utilità e la rilevanza degli stessi per le aziende, le organizzazioni e le loro persone.
Una soluzione a questa proliferazione di piattaforme e contenuti formativi può essere abilitare aziende e le organizzazioni a sviluppare una visione alternativa, circolare e rigenerativa, delle learning platform, in maniera da superare la “paralisi da troppa scelta” e offrire un’esperienza formativa davvero rilevante per ogni azienda e organizzazione.