Quando si parla di business community ci riferisce soprattutto alle persone che le animano e le vivono quotidianamente, e anche alle piattaforme o agli spazi virtuali che ospitano le relazioni e le interazioni tra di loro.
È invece meno immediato pensare all’approccio, al metodo di progettazione e coinvolgimento che consente, in una logica people & community driven, di portare avanti progetti trasformativi complessi generando partecipazione e impatti positivi per tutti gli attori coinvolti.
VI.VA.MI. e LASCIA IL SEGNO sono due esempi dei vantaggi di adottare un approccio community-driven. Si tratta di due percorsi volti rispettivamente a ridefinire identity, vision, mission e purpose di Italgas, colosso dell’energia con sede a Torino, e a diffonderli con attività di comunicazione e animazione a tutta la popolazione aziendale, coinvolgendola in tutto il processo.
I percorsi hanno lavorato anche alla progettazione del mindset che traduce e fa vivere in comportamenti il nuovo modello di leadership. I due percorsi sono stati co-progettati dall’Independent design company Logotel, e hanno coinvolto l’intera popolazione aziendale di Italgas, circa 4000 persone.
In questo articolo raccontiamo, da diverse prospettive, gli obiettivi, gli impatti generati e l’evoluzione futura dei due progetti trasformativi. L’articolo fa parte del 16° numero di Weconomy, progetto editoriale open source di Logotel.
La prospettiva del cliente
Intervista a Peter Durante (Chief Human Resources Officer, Italgas) e Irene Sacchetto (Head fo Talent and Change Management, Italgas)
Spesso concetti come identità, purpose, vision e mission sono astratti. Con i progetti VI.VA.MI e LASCIA IL SEGNO, Italgas ha scelto di lavorare su questi concetti attivando dinamiche collaborative e generative, per aumentare il livello di coinvolgimento e fare vivere questi elementi in tutta la popolazione. In che modo queste dinamiche sono state utili?
Durante: Non si è trattato di un coinvolgimento formale. Le nostre persone hanno davvero contribuito alla scrittura della nuova identity di Italgas. Logotel ci ha aiutati a far emergere la nuova mission, vision e purpose che, prima di allora, erano parte di una nomenclatura piuttosto sconosciuta per la maggior parte della nostra popolazione.
Chiaramente c’è stato un top team che ha lavorato a più stretto contatto con Logotel nella prima fase, ma tutte le unità operative del gruppo hanno avuto occasione di vivere questi concetti. È stato questo il vero approccio community che abbiamo messo in campo. E oggi possiamo dire che queste parole fanno parte di un linguaggio comune.
A volte purpose, vision e mission vengono comunicati prima all’esterno e solo in un secondo momento ai dipendenti. Come mai avete scelto di ribaltare questa dinamica così in profondità?
Durante: In un certo senso abbiamo dovuto farlo: la nostra azienda sta affrontando un grande cambiamento. Italgas è una sorta di startup con 185 anni di vita: distribuisce il gas in tutto il Paese e possiamo dire che fa parte della storia italiana. Finora lo ha fatto sempre allo stesso modo, ma l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e gli Obiettivi per il 2050 della Commissione Europea richiedono di ridefinirci in profondità. Perché, nel quadro della transizione energetica, il gas – in senso tradizionale – è visto come morente.
Quindi, sette anni fa, è iniziata una grande trasformazione per rendere la nostra preziosa infrastruttura di distribuzione utile a nuovi obiettivi di sostenibilità: riguardano la digitalizzazione, l’evoluzione “intelligente” della rete, l’aumento dei punti di ingresso, per far sì che – nei nostri tubi – passi anche biogas, biometano, idrogeno o un blend di tutto ciò. Siamo partiti dalla ridefinizione dei processi aziendali, ma ci siamo resi conto che – lasciando indietro la componente culturale – le persone non cambiavano il proprio modo di agire.
Per questo motivo abbiamo scelto di adottare una visione diversa. Ed è per questa ragione che abbiamo scelto un approccio collaborativo per la scrittura dei nuovi purpose, mission e vision di Italgas: era l’unico modo possibile per tradurre nella quotidianità una nuova cultura. Ed è successo qualcosa di rivoluzionario: in tutti i materiali prodotti la parola gas (e cioè il passato) non compare mai. È un segnale importante del nostro orientamento al futuro.
Sacchetto: Nel percorso che abbiamo realizzato è stato fondamentale costruire un nuovo patto di fiducia, che coinvolgesse davvero le persone, senza creare “vetrine di comunicazione”. Penso che la fiducia sia fondamentale per far sì che le persone adottino davvero, ogni giorno, un nuovo linguaggio.
Una visione completamente diversa è il titolo di questo numero di Weconomy, proprio perché, per affrontare una trasformazione, pensiamo sia necessario cambiare prospettiva…
Sacchetto: Generare un senso di urgenza nel cambiamento sarebbe stato uno choc, considerando i nostri 185 anni di storia, il background dell’azienda e l’approccio top-down all’innovazione che finora avevamo adottato. Per la rivoluzione copernicana che stiamo affrontando è stato fondamentale costruire un racconto in sintonia con il nuovo modello di leadership a cui stiamo puntando: distribuito, diffuso, che ingaggia le persone.
In questo senso il progetto “Lascia il segno” è stato un modo fresco, coinvolgente e leggero per portare a bordo anche le nostre persone sul territorio, che hanno affrontato volentieri attività distanti dai loro task quotidiani, per raggiungere un obiettivo comune.
Dopo aver ridefinito l’essenza dell’azienda, avete notato un cambiamento nei comportamenti quotidiani o nel vocabolario utilizzato dalle persone?
Durante: Parto dal racconto di un episodio per me significativo: durante una convention sui temi ESG con alcuni nostri fornitori, tutti i colleghi delle prime linee hanno iniziato i loro interventi citando il nuovo purpose aziendale. E, in assoluto, è proprio su questo elemento che sto notando i cambiamenti più rilevanti.
Per esempio, nel vocabolario quotidiano delle nostre persone è entrata una nuova parola, presente nel purpose: “pionieri”, che riflette il modo in cui guardiamo al futuro, nel contesto della transizione energetica. Questa parola è ormai parte delle conversazioni, viene evocata anche in maniera scherzosa e – in ogni caso – manifesta l’orgoglio di essere parte di una trasformazione più grande. Oggi, soprattutto le giovani generazioni, quando entrano in Italgas, sono consapevoli di unirsi a un’azienda protagonista della transizione energetica, ed è un punto su cui noi battiamo molto da un punto di vista di selezione e retention.
Il progetto VI.VA.MI. ha messo insieme diversi ruoli che normalmente non sarebbero stati allo stesso tavolo, coinvolgendo le prime, seconde e terze linee a fungere da role model nel cambiamento. Quali interazioni di valore avete visto nascere?
Sacchetto: Rispetto a qualche anno fa, si notano delle differenze importanti: nel modo in cui ci confrontiamo su questi concetti, su quanto siamo cresciuti nel modo di osservare le persone e di guardare al futuro assieme, di andare a cercare caratteristiche e valori che possono farci fare un salto in avanti. Siamo consapevoli del fatto che Italgas è un organismo di grandi dimensioni e che i cambiamenti viaggiano a velocità diverse, però iniziamo a vedere un’interiorizzazione di questa nuova cultura, che è anche emozionante, considerando tutto il lavoro fatto per rendere le persone protagoniste di questo cambiamento.
La prospettiva del progettista – Benedetta Bacialli, Lead Learning Logotel
Italgas è un’azienda leader che distribuisce il gas nelle case degli italiani con oltre 185 anni di storia e un forte impegno verso la sostenibilità e la transizione energetica.
Oggi vive una forte trasformazione stimolata da due sfide importanti: da una parte, affrontare con coerenza e ritmo un piano industriale molto impegnativo per i prossimi anni con obiettivi ambiziosi e ingenti investimenti nell’espansione e nella digitalizzazione della rete; dall’altra, un forte ricambio generazionale in atto che, per esprimere pienamente il suo valore, richiede ascolto e cura.
In un contesto tale di trasformazione e innovazione aziendale, il team HR di Italgas ha sentito l’urgenza e il bisogno di un cambiamento culturale, partendo dal co-design di identity, vision, mission e purpose. Ecco i presupposti del progetto VI.VA.MI.
Come Logotel, abbiamo supportato Italgas in questo percorso, caratterizzato da una forte impronta inclusiva e coinvolgente, partendo da una domanda: come progettare un cambiamento identitario che sappia parlare all’intera popo- lazione aziendale, per poi diffonderlo a tutti i livelli e ispirare così nuovi comportamenti?
Un approccio collaborativo design-oriented
Il fattore che ha maggiormente contribuito al raggiungimento dell’obiettivo del progetto è stato l’approccio collaborativo, che ha caratterizzato la riscrittura delle varie componenti culturali.
Partendo dalle terze linee, poi con le seconde, le prime, e infine con la fascia più tecnica e operativa, siamo riusciti a raccogliere e integrare punti di vista a tutti i livelli dell’organizzazione, e a rendere la nuova cultura di Italgas di ispirazione e applicabile nella quotidianità di tutti.
Inoltre, l’approccio e il metodo People & Community centred che abbiamo adottato in questo percorso hanno abilitato capacità creative e un senso di cura in tutta la popolazione coinvolta e ciò ha amplificato il desiderio di autorialità e di confronto costruttivo. Il concetto di comunità trasformativa in questo senso emerge in maniera molto forte.
Perché, nelle comunità che intercettano le trasformazioni, ogni persona ha un ruolo significativo nel portare valore alla comunità, e questo è ciò che ha contraddistinto Italgas come approccio innovativo e all’avanguardia per ridisegnare la propria cultura aziendale. Ogni persona ha portato la propria unicità e al tempo stesso ha acquisito un ruolo abilitatore nel diffondere e coinvolgere l’altro in questo processo.
Un percorso che ridisegna “il nucleo” della comunità Italgas
Nel nostro Weconomy, parliamo di comunità trasformative multidimensionali, dove la prima dimensione è il nucleo, che contiene non solo i valori ma anche la conoscenza e tutti gli elementi con un ruolo aggregante e attrattivo per le persone che ne fanno parte.
In questo senso, VI.VA.MI ha rimodellato il nucleo della comunità-Italgas, consolidandolo sulla base dei bisogni di una nuova collettività, che si trasforma insieme al contesto. Essendo il nucleo la dimensione più densa e lenta a cambiare, è importante che tutto quello che vive al suo interno, come gli obiettivi e il linguaggio, siano condivisi e accettati: è ciò che permette a una comunità che si trasforma nel tempo di sopravvivere, adattarsi e ritrovare il suo equilibrio nel cambiamento.
Qui ha giocato un ruolo fondamentale Lascia il segno, la seconda parte del progetto: un invito rivolto alle persone di Italgas a lasciare la propria impronta, a condividere il proprio punto di vista sul nucleo appena generato.
Tre sono stati gli obiettivi principali di Lascia il segno:
- far conoscere a tutte le persone di Italgas i nuovi elementi chiave della cultura aziendale (vision, mission, purpose);
- coinvolgere tutta la comunità di Italgas con un palinsesto di comunicazione e ingaggio per assimilare e consolidare il nuovo posizionamento;
- informare tramite un repository, uno spazio digitale dedicato in cui poter trovare tutti i contenuti e i documenti utili tanto per la popolazione attuale quanto per i nuovi ingressi.
What’s next?
Finito il processo di informazione, diffusione e coinvolgimento delle persone rispetto al cambiamento identitario, saremo chiamati a rispondere alla prossima sfida, che vede come protagonista il mindset: un insieme di comportamenti trasversali e ispirazionali, per applicare nella quotidianità lavorativa il nuovo modello di leadership.